20 aprile 2015

Arrivederci (e grazie)

In ripa Arni

Con la sconfitta subita a opera del Verona è finito il tempo di Montella in viola. L'allenatore campano è bravo. Abbiamo sempre scritto di quanto lo stimiamo e crediamo che in futuro possa vincere tanto, ma a Firenze ha chiuso il suo ciclo e stasera si è celebrato l'amaro rito del declino. La formazione schierata contro il Verona era ben oltre il limite della provocazione. Ha messo in campo gente che ha giocato si e no venti minuti in stagione lasciando in panchina quelli che hanno tirato la carretta fino a ora. Ha cambiato per la quarta volta in quattro partite la difesa togliendo anche al centrocampo quelle poche certezze che Lazzari, Aquilani e Badelj avevano già per conto loro. Ha lasciato in panchina Salah (ma ve lo vedete Allegri che lascia in panchina Tevez o Benitez che lascia in panchina Higuain se stanno bene?) mettendo in campo Diamanti e Gilardino, due ex giocatori estratti dal cilindro magico del fair play finanziario dell'illuminata dirigenza viola.

Il turn over è un'eresia nel calcio professionistico. Una brutta parola e un concetto senza senso. I professionisti hanno bisogno di giocare. Più giocano, meglio giocano. Magari si rompono, ma se si fermano, in questo calcio frenetico, è peggio. E poi diciamocelo francamente, cambiare uno o due giocatori affaticati è comprensibile. Cambiarne sempre sette rasenta la follia. Montella non ha mai usato una rotazione tanto intensa da quando è a Firenze. Non conosciamo le ragioni di questo atteggiamento, ma ne vediamo i risultati. La Fiorentina rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano al termine di una stagione tutto sommato positiva. Ora resta l'Europa League. Forse l'unico vero obiettivo della Fiorentina sin da inizio stagione. Ma è un rischio puntare tutto su quella competizione. Ci sono squadre molto forti ancora in corsa e la possibilità di uscire anche giovedì sera è a questo punto assai alta. Vedremo. Intanto la Fiorentina ha perso Eduardo Macia (che la società aveva giurato fosse sotto contratto a tempo indeterminato e punto di riferimento imprescindibile per il futuro viola). Pradè verrà forse riconfermato. Montella ha un contratto fino al 2017. Forse resterà a Firenze anche più a lungo, ma un ciclo si è chiuso. Non sempre i cicli si riaprono con persone diverse. Firenze può ripartire con Montella e Montella può ripartire da Firenze. Con la stessa competenza tecnica, ma con tanta, tanta presunzione in meno

Cibali