26 ottobre 2016

Addio Milan (vol. 2)

Addio Milan!

La redazione di Addio Milan! ha sentito Gabriel Paletta, il giorno dopo Genoa-Milan, cioè la partita durante la quale Gabriel è stato espulso per un intervento incomprensibile su un giocatore avversario.
Cosa pensavi di fare, Gabriel? Mettere fine alla carriera di Luca Rigoni?
"Non intendevo far male a nessuno. Stavo ripensando a Bob Beamon, volevo emulare il balzo con cui a Città del Messico nel 1968 stabilì un record mondiale nella specialità del salto in lungo ineguagliato per decenni".
Capito. Però il rosso ci stava.
"A mio parere l'arbitro poteva limitarsi a sanzionare il nullo, per via dello stacco avvenuto forse oltre la linea di battuta".
Giusto! Grazie, e alla prossima.
(26 ottobre 2016)


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Gigio detto (vai a sapere perché) Donnarumma ai microfoni (spenti) di Addio Milan!, alla vigilia di Milan-Juventus.
"Una squadra veramente forte può anche fare a meno di un bravo portiere. Per questo preferisco andare alla Juve. Per garantire competitività al campionato. Tra un paio d'anni gli squadroni milanesi, soprattutto quello con la maglia a strisce rossonere, saranno stellari, spaziali, satellitari. E la Juve in declino. Se non la si rinforza, la nostra Serie A si ridurrà al derby della madonnina".
(21 ottobre 2016)
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Esclusiva! La redazione di Addio Milan!, profittando della presenza a Milano del Dalai Lama, lo ha sentito su alcune questioni relative all'imminente cambio di proprietà e ai futuri progetti della medesima.
Il nuovo stadio, per esempio?
"Se vogliamo costruire il nuovo stadio del mondo, costruiamolo in primo luogo dentro ciascuno di noi".
Quello della cordata è un progetto a breve, medio o lungo termine?
"Siamo solo visitatori su questo pianeta. Staranno qui per cent’anni al massimo. Durante questo periodo devono cercare di fare qualcosa di buono, qualcosa di utile, con le loro vite. Se si contribuisce alla conquista della Champions League, si trova il vero senso della vita".
Hai qualche consiglio per Andrea Bertolacci, il clamoroso fiasco della sessione di calcio-mercato 2015-16, che ha contribuito a svuotare le casse della società?
"Ogni giorno, quando ti svegli pensa: oggi sono fortunato perché mi sono svegliato, sono vivo, ho una preziosa vita umana e non la sprecherò. Userò tutte le mie energie per migliorare la sensibilità del piede destro, per dialogare a centrocampo con i miei compagni, avrò per loro parole gentili e non pensieri cattivi e non mi arrabbierò quando sbaglieranno i passaggi, ma cercherò di far più bene che posso".
Grazie, leggendario Dalai!
(20 ottobre 2016)
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Con i suoi potenti mezzi, Addio Milan! ha intercettato una telefonata di Mino Raiola. Probabilmente i suoi interlocutori erano i due Li, ma non v'è certezza. Ecco la trascrizione del frammento più interessante. 
"Cari musi gialli, vi propongo un affare. Date retta a me e non a Mirabelli o al suo capo. Porto il ragazzo - sì, quello che sta in porta - alla Juve, ma vi prometto un'opzione esclusiva su ben cinque miei campioni: il famosissimo Maxwell e i meno conosciuti ma altrettanto bravi Salamon, Brugman, Becker e Leandrinho. Tutti insieme valgono un falso Pelizza da Volpedo, ma valgono. Fatemi sapé"
(19 ottobre 2016)
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Per la rubrica L'erba del vicino sempre erba è.
Emerge come, nella sua pseudo-autobiografia (uscita nel 1952), Peppino Meazza abbia scritto di essere stato al Milan e poi anche alla Juve perché la curva nord dell'Arena lo aveva accusato di pelandronaggine quando gli venne il piedino freddo. Raccontava di aver incontrato allora i capi ultras, e di averli minacciati di reclutare un centinaio di bulli della Bovisa, che - uno per uno - avrebbero cambiato i connotati a tutti i facinorosi. La Curva Nord ora pretende che allo stadio sia tolta l'intitolazione al Balilla. Zanetti ha detto di aver inutilmente tentato di parlare con Meazza ma che, comunque, il club studierà provvedimenti contro Peppino nei prossimi giorni.
(17 ottobre 2016)