28 settembre 2015

Una strana e promettente stagione

Cartoline di stagione: 7° turno 2015-16

Quella in corso è davvero una strana, promettente stagione. Almeno in Italia e in Inghilterra, forse anche in Spagna. In Germania e in Francia, invece, tutto sembra destinato a ripetere la falsariga degli anni scorsi, con i due club dominanti (PSG e Bayern, ça va sans dire) già in buona traiettoria. Forse anche perché non hanno vissuto un'estate di grandi cambiamenti (Douglas Costa però, a Monaco, sta entusiasmando). Da seguire, in Ligue 1, soprattutto la crescita del Reims, cui siamo affezionati per i trascorsi legati alle prime coppe dei campioni; risalito nella maggiore divisione solo un paio d'anni fa, è ora in corsa per le prime piazze, dopo sofferte salvezze; dieci giorni or sono, al glorioso Delaune, lo squadrone di Blanc ha davvero rischiato grosso, acciuffando un pari per i capelli. Sarebbe bello, insomma, rivedere quelle maglie nelle serate europee. Chissà.

CR affranto: è rimasto all'asciutto.
Miguel Torres, scarto del Real, non partecipa alla festa dei suoi
In Spagna due o tre cose notevoli. Il Sevilla ha abbandonato l'ultimo posto battendo il Vallecano, ma all'ultimo respiro e dopo aver sprecato un doppio vantaggio; sicché là in fondo, ma in buona compagnia, c'è ora il Malaga, che però ha fermato il Madrid al Bernabeu. Reti intonse. Beh, si penserà, dev'essere forte questo Malaga. Quante squadre al mondo sarebbero in grado di resistere per novanta e passa minuti in casa del Real? Vero. Perché, allora, con quella difesa di ferro, pressoché imperforabile (tre gol incassati in sei partite), gli andalusi navigano così al largo dalle prime? La risposta è statistica. Sei partite giocate, tre soli rete concesse, ma nessuna messa a tabellino. Nella Liga - torneo funambolico, dove le goleade sono (erano) la normalità - l'astinenza del Malaga è una specie di sciopero della fame. Una protesta contro il calcio dei Cristiano Ronaldo, dei risultati tennistici, dei supercannonieri. Contro il calcio-spettacolo (luogo comune, il calcio è comunque uno spettacolo, non è classificabile in fattispecie). Contro la logica eterna del gioco. Contro il suo scopo. Seguiremo con curiosità le sue prossime esibizioni. Intanto, là in cima, dopo qualche anno e l'umiliazione della caduta in Liga Adelante, si rivede - in perfetta ma temporanea solitudine - il sottomarino giallo ...

In Premier lo 'spettacolo' è offerto dalle controprestazioni del Chelsea. Dopo il primo tempo a St. James' Park, Mou (dice egli medesimo) avrebbe sostituito sei uomini. Urka! Speriamo cambino presto il regolamento, tre soli rimpiazzi a partita sono davvero troppo pochi, bisognerebbe prendere esempio dal basket, dall'hockey, dal volley eccetera eccetera. Dal canto suo, il Newcastle ha forse già prenotato un posto in Championship per la prossima stagione, e non ha intenzione di disdirlo: perciò incassa la rimonta (che matura negli ultimi dieci minuti) e consente ai Blues di salire da sette a otto punti, la metà esatta dello United. Il quale si trova meravigliosamente in testa, approfittando della totale confusione dei Citizens, evidentemente andati in tilt dopo l'esordio e la sconfitta inusitata e riprovevole in CL. Tre sconfitte consecutive. L'ultima, con goleada, a White Hart Lane. Così ora anche l'Arsenal - lunatico e indecifrabile come al solito - può ritenersi pienamente in corsa. E financo il Liverpool. Mah!

L'ispirazione poetica degli ultras
non è migliore di quella calcistica della Benamata
Da noi, chi ha visto le prime cinque partite dell'Inter non può stupirsi di com'è andata la sesta. Fragorosa caduta al Meazza con la Viola, che non ha infierito. Il Napoli pare travolgente, e il lavoro di Sarri si vede bene, ora. Specie da metà campo in su. Ritmo frenetico, pressing asfissiante, e Juve ridotta al silenzio - in un San Paolo semideserto ma che forse, presto, tornerà a riempirsi. E' indubbiamente la squadra del momento. In un campionato così strano, con tante squadre 'rifatte', pare logica la posizione del Toro, squadra che di anno in anno Ventura sembra saper migliorare. Sempre male il Milan, che però e almeno in dieci contro undici a Marassi qualche segnale di vitalità l'ha lanciato, a differenza degli inermi cugini. Una barzelletta la Juve, che Allegri modella e rimodella a ogni partita. Ma non è un artista, e di capolavori 'in proprio' non ne ha mai sfornati; difficilmente gli riuscirà quest'anno.

Mans