7 gennaio 2015

Dilettanti allo sbaraglio. O forse no


Inizia male il 2015 della Fiorentina. Era dura perdere a Parma, contro la squadra più scarsa di un campionato già di per sé assai modesto. L'undici di Donadoni gioca su una distesa terrosa in cui la sporadica erbetta serve solo a mascherare i tuberi che si coltivano nell'umo sottostante. La Fiorentina vi si adatta alla perfezione e sfodera una prestazione che lascia sbalorditi per insulsaggine calcistica. Un convulso roteare attorno a se stessi senza mai trovare la verticalizzazione. Forse è meglio così perché quando, grazie a meccaniche celesti sfuggenti alla comprensione umana, la mossa riesce, ci pensa Gomez a passare il pallone al portiere avversario (quell'Antonio Mirante da Castellammare di Stabia oggi eroico custode della rete parmense). 

Dunque cosa sta succedendo alla Fiorentina? I Viola avevano messo insieme una buona serie di risultati utili in chiusura di 2014 ma, come già scritto in precedenza, la via per ottenere quei punti non ci era piaciuta affatto. Troppa confusione in campo, troppo poco gioco creato e soprattutto troppo scarsa la capacità di leggere i momenti della partita. L'Empoli, prima della sosta, aveva fatto suonare più di un campanello d'allarme, ma evidentemente nessuno se ne è preoccupato a sufficienza. Ed arriviamo a oggi. Prestazione inguardabile dicevamo. Nessuno pareva sapere cosa fare in campo e probabilmente il comunicato con cui la società annunciava, tra lacrime e dichiarazioni da cuore infranto, la volontà di Neto (mica Lev Yashin) di non rinnovare il contratto, ha fatto arrabbiare parecchio i giocatori e Montella. In effetti, più che del mercato invernale appena iniziato, la Fiorentina dovrebbe preoccuparsi di capire come funziona questa società. Leggendo sul sito ufficiale si vede che la Viola ha un presidente onorario che non è presidente (ADV), un presidente che è anche amministratore delegato (Cognigni), un altro amministratore delegato ma dell'area sportiva (Mencucci), un direttore generale e uno esecutivo (rispettivamente Rogg e Baiesi), un direttore sportivo e uno tecnico con quest'ultimo che è anche responsabile del settore giovanile (Pradè e Macia) e mi fermo qui. Insomma, l'organigramma della Fiorentina sembra quello dell'INPS. È ampio e ben strutturato, ma non si capisce chi decide cosa. Un uomo di calcio, uno che ha respirato l'olio canforato negli spogliatoi d'inverno, non avrebbe mai emesso un comunicato come quello pubblicato sulla vicenda Neto a pochi giorni da una partita così delicata per il cammino della Fiorentina in campionato. Un proprietario che tiene molto al fair play finanziario (e legittimamente), come ADV, non dovrebbe andare dai media a dire che è umanamente ferito dal rifiuto del portiere di rinnovare perché il calcio o è un affare di cuore o è un affare e basta. Nel primo caso, tiri fuori i soldi che servono per vincere, nel secondo no, ma non vai a sbandierare le delusioni amorose. E comunque se a un giocatore ci tieni, il rinnovo glielo proponi con largo anticipo, come è stato fatto con Borja Valero e Gonzalo Rodriguez. I casi Montolivo e Ljajic insegnano. E se il tecnico va in conferenza stampa prima della gara a dire che in questi mesi si è sentito un po' solo, allora c'è qualcosa che non va davvero dentro la pancia dell'Artemio Franchi.

Stadio Tardini di Parma. Mario Gomez si dispera dopo aver
sbagliato il rigore che poteva portare la Fiorentina al pareggio
Se vogliamo analizzare poi l'aspetto tecnico, ci accorgiamo che la situazione non è migliore. Anche oggi la Fiorentina ha giocato con una sola punta e Cuadrado a scorrazzare libero da una trequarti all'altra senza che nessuno capisse se era incaricato di fare la seconda punta (cosa che secondo il modestissimo parere di Cibali non potrà mai fare) o l'esterno che diventa interno e poi esterno ancora senza mai stare troppo esterno e senza mai entrare in area col pallone. Cuadrado serve se parte esterno e crea superiorità dalla trequarti in avanti. Altrimenti è un giocatore regalato all'avversario. A centrocampo ha giocato Kurtic. Perché? Perché imporre questo supplizio al tifoso viola? Aquilani sta male? Se sta male, perché nessuno ne sa nulla a Firenze? Se sta bene, come può essergli preferito Kurtic? Davanti Gomez è ormai diventato un caso da studiare. Il giocatore è un campione, ma per ora pare che la Fiorentina abbia acquistato il cugino goffo. Il centravanti infallibile salutato da ventimila tifosi nell'agosto infuocato del 2013 a Firenze non è mai arrivato. O forse si, ma il primo infortunio patito un anno e mezzo fa contro il Cagliari a Firenze l'ha cancellato. Domande che forse non avranno mai risposte. Così come risposte non ce ne saranno al perché Marin non gioca mai. Viene da squadre importanti, ha classe da vendere. Possibile che non trovi mai spazio? Né perché Richards non gioca mai: chi l'ha voluto? Viene dal City. Possibile non trovi spazio nella Fiorentina? Capitolo Badelj: è lento. Certo che è lento, ma chi l'ha visto giocare nell'Amburgo sa che le ganasce alle gambe non gliel'hanno mica messe a Firenze. Le aveva anche prima che gli venisse proposto il contratto. Il nervosismo mostrato oggi da Gonzalo e da Savic è francamente incomprensibile. Così come incomprensibile è aver fatto calciare il rigore a Gomez in un momento come quello che sta vivendo il tedesco.

Dopo l'errore è scattato lo psicodramma. Nel secondo tempo il tedesco non ha toccato palla. Non avrei fatto tirare il rigore a un ragazzo che vive un momento così delicato. Detto tutto questo, la Fiorentina a Parma doveva vincere anche con Cuadrado in porta e Gomez centrale di difesa.

Adesso il mercato è aperto. Pare che Ilicic vada a Torino. La Fiorentina ha un esubero in termini di calciatori che si aggira intorno alle 7/8 unità. Vedremo cosa faranno Pradè (in scadenza di contratto) e Macia (un giorno sì e l'altro pure accostato al Barcellona). Le sensazioni non sono buone. L'impressione è che in Fiorentina ci sia un po' di confusione. Solo la proprietà può fare chiarezza. Si attendono segnali perché quello che è accaduto in settimana sa molto di dilettantismo. O forse no.

Cibali