7 ottobre 2014

Calcio e giustizia: l'esegesi delle fonti

Il nostro è un sito di "storia" del football. Come è noto, il metodo storico è quello di ricostruire il passato muovendo dai documenti, dall'"esegesi delle fonti", come si usa dire. E così facciamo in relazione all'affaire Tavecchio [riassunto].

Confrontiamo in primo luogo cinque documenti.

Il primo è il comunicato con cui il 25 agosto 2014 la Federazione Italiano Giuoco Calcio rendeva nota la archiviazione disposta dalla Procura Federale: "Il Procuratore Federale, esaminati gli articoli di stampa, gli esposti presentati, i filmati acquisiti e la documentazione trasmessa dalla FIGC alla FIFA e alla UEFA, ha disposto l’archiviazione del procedimento avente ad oggetto: “Frasi pronunciate dal presidente della Lega Nazionale Dilettanti durante l'Assemblea del 25 luglio 2014 ed in altre interviste ad organi di stampa”, perché non sono emersi fatti di rilievo disciplinare a carico del neo presidente della FIGC Carlo Tavecchio sia sotto il profilo oggettivo sia sotto il profilo soggettivo" [fonte].

Il secondo è la dichiarazione alle agenzie di stampa, il medesimo 25 agosto 2014, da parte del presidente della FICG Tavecchio: "Le decisioni della magistratura non si commentano, se ne prende atto. Se sono positive, ovviamente col sorriso" [fonte].

Il terzo documento è il comunicato odierno - 7 ottobre 2014 - della Union of European Football Associations, che annuncia le sanzioni a carico del Presidente della FIGC: "Today, the UEFA Control, Ethics and Disciplinary Body (CEDB) has rendered its final decision concerning Mr Carlo Tavecchio, President of the Italian Football Federation (FIGC). Following a request for information made by UEFA to the FIGC, on 20 August 2014 the UEFA Chief Ethics and Disciplinary Inspector opened a disciplinary investigation regarding alleged racist comments made by Mr. Tavecchio during his FIGC presidential election campaign. At the request of the UEFA Chief Ethics and Disciplinary Inspector disciplinary proceedings were opened against Mr. Tavecchio on 29 September 2014. After having analyzed the case file and the statements submitted by both parties, the CEDB has decided, based on Articles 6, 7, 14(1) and 34(5) DR [in the spirit of UEFA’s Resolution entitled European Football united against racism] and taking into account Mr. Tavecchio’s decision to immediately refrain from participating in any UEFA’s activity pending the resolution of the matter, as follows:
- Mr. Tavecchio will be ineligible for any position as a UEFA Official for a period of six months starting from the communication of this decision;
- Mr. Tavecchio will not participate in the next UEFA Congress scheduled for 24 March 2015;
- Mr. Tavecchio will organize a special event in Italy aimed at increasing awareness and compliance with the principles of UEFA’s Resolution entitled European Football united against racism.
According to Article 63 of the UEFA Disciplinary Regulations, the CEDB decision is immediately enforceable" [fonte].

Il quarto documento è il comunicato - odierno anch'esso, 7 ottobre 2014 - della FIGC che annuncia la "chiusura del procedimento" UEFA nei confronti del presidente della FIGC: "In merito al procedimento avviato dalla UEFA nei confronti del Presidente della FIGC per le espressioni usate il 25 luglio scorso in occasione dell’assemblea della Lega Nazionale Dilettanti, Carlo Tavecchio, dopo aver spiegato la propria posizione, ha preso atto della proposta formulata dall’Ispettore Disciplinare della UEFA e ha deciso di accettarla al fine di evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la UEFA e la FIGC per un lungo periodo e che si sarebbe potuto risolvere solo davanti al TAS per stabilire se la UEFA fosse competente ad intervenire su questa materia, stante l’avvenuta archiviazione di un analogo procedimento da parte della Procura Federale. Il Presidente Tavecchio ha dunque aderito alla proposta dell’Ispettore Disciplinare della UEFA, il quale ha chiesto che Tavecchio si astenga dal partecipare al Congresso della UEFA in programma il 24 marzo 2015 e si astenga altresì dal partecipare o dal farsi nominare in eventuali Commissioni UEFA per un periodo di sei mesi. Tavecchio si è poi impegnato con la UEFA ad attivare in Italia una speciale iniziativa in favore dell’integrazione, come del resto aveva annunciato già in occasione della presentazione del suo programma. La definizione così concordata tra il Presidente Tavecchio e l’Ispettore Disciplinare della UEFA è stata recepita dalla Commissione Disciplinare con una formale decisione che pone fine al procedimento" [fonte].

Il quinto documento è la dichiarazione alle agenzie di stampa, sempre datata 7 ottobre 2014, da parte del presidente della FICG Tavecchio: "Le sentenze non si commentano, si rispettano, ma non cambia nulla riguardo alla mia posizione in Figc" [fonte].

Ora, non occorre essere degli storici di professione per farsi un'idea della vicenda senza farsi sommergere dai commenti giornalistici, politici e moralisti di queste ore. Gli elementi d'analisi sono semplici:
1) Il Procuratore della FIGC, Stefano Palazzi, archivia la vicenda perché non ravvisa "fatti di rilievo disciplinare" nelle "frasi" (senza ulteriore aggettivazione) pronunciate da Tavecchio.
2) La Procura della FIGC "dipende" dalla FIGC, non è autonoma come la magistratura ordinaria.
3) Dunque il dipendente non ha sanzionato il proprio superiore, argomentando che le "frasi" incriminate non avevano alcuna qualificazione razzista.
4) L'UEFA, invece, non ha una procura giudiziaria, ma solo un "Control, Ethics and Disciplinary Body" [CEDB], che commina sanzioni di ordine morale e disciplinare.
5) Il Body dell'UEFA ha invece ravvisato nei medesimi fatti giudicati privi di rilievo disciplinare dal Procuratore della FIGC degli elementi - "racist comments made by Mr. Tavecchio" - tali da inibire il presidente della FIGC per sei mesi dall'assumere cariche "as a UEFA Official" e dal partecipare al prossimo Congresso della UEFA.
6) Il Body dell'UEFA ha inoltre disposto che Tavecchio organizzi uno "special event in Italy" che favorisca la consapevolezza e il rispetto dei principi della UEFA’s Resolution sull' "European Football united against racism".
7) In sostanza, l'UEFA ha ravvisato, senza dubbio alcuno, degli elementi di "razzismo" nelle frasi del Presidente della FIGC, e lo ha sanzionato.
8) Il comunicato della FIGC presenta invece le disposizioni disciplinari dell'UEFA come una "chiusura del procedimento", si riferisce genericamente alle "espressioni usate" da Tavecchio senza riconoscere che l'UEFA le ritiene "razziste", e illustra le decisioni dell'UEFA come se fossero state concordate tra Tavecchio e l’Ispettore Disciplinare della UEFA e poi "recepite dalla Commissione Disciplinare con una formale decisione che pone fine al procedimento".
9) In realtà le cose sono andate diversamente da come prova a raccontarle il comunicato della FIGC: l'UEFA non ha concordato nulla, perché il modello procedurale della UEFA è "triadico": il CEDB ha dapprima "analyzed the case file and the statements submitted by both parties" e poi "has decided" di sospendere per sei mesi Tavecchio da "any UEFA’s activity".
10) Il comunicato FIGC cerca di camuffare la sostanza provando a far credere che Tavecchio avrebbe "aderito alla proposta dell’Ispettore Disciplinare della UEFA" e alla sua "richiesta" che "Tavecchio si astenga dal partecipare al Congresso della UEFA in programma il 24 marzo 2015 e si astenga altresì dal partecipare o dal farsi nominare in eventuali Commissioni UEFA per un periodo di sei mesi".
11) Quello che la FIGC - cioè Tavecchio e i suoi legulei - spaccia per "chiusura del procedimento" è in realtà una sanzione chiara e netta per accertato "razzismo".
12) Ovvio che Tavecchio non possa che "prendere atto" e "decidere di accettare" la decisione dell'UEFA. Ma non certo "al fine di evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la UEFA e la FIGC per un lungo periodo e che si sarebbe potuto risolvere solo davanti al TAS per stabilire se la UEFA fosse competente ad intervenire su questa materia", come cerca di far credere. I motivi sono altri: il TAS avrebbe anche potuto inasprire le pene; l'obiettivo è invece quello di gettare sabbia, sperando nell'oblio del tempo.
13) Le dichiarazioni di Tavecchio in persona insistono infatti su un punto: "non cambia nulla riguardo alla mia posizione in Figc".

Questi gli elementi essenziali dell'esegesi delle fonti. Altri se ne potrebbero aggiungere, a cominciare dal linguaggio - normativo e formale quello della FIGC, etico e sostanziale quello dell'UEFA - che rinvia alle diverse tradizioni della cultura giuridica italiana rispetto a quella continentale. E così via. Ma ci fermiamo qui. Il lettore si sarà già formato la propria opinione.

Quella di Eupallog è di severa censura dell'arroganza di questo potere meschino e mediocre e di denuncia di un sistema che utilizza i metodi democratici di elezione (di cui è andato perduto il significato originario del termine eligere: "scegliere") per legittimare comportamenti illegali di una casta autoreferenziale che non persegue il bene comune ma agisce ormai in modo scopertamente tirannico, come ci ricordano ogni giorno le gesta di un Claudius Lotitus. Tristemente analoghe a quelle di molti altri personaggi che si aggirano impunemente nel Palazzo.