18 settembre 2014

Calcio italiano in crisi?

Fettine di coppa: primo turno 2014/2015

17 settembre 2014
Edificante spettacolo calcistico all'Olimpico
Calcio italiano in crisi? Macché. Gli ultras - che ne sono i principali protagonisti - risultano sempre in grande spolvero. A Roma volano coltelli e lacrimogeni, le immagini del post-non-partita inquadrano ingressi di pronto-soccorso, camionette blindate, gente che si nasconde a leccarsi le ferite o a preparare contrassalti. Un migliaio di famigerati supporters del Zeska arriva nella capitale, ovviamente con intenti poco turistici e per nulla pacifici, sanno che troveranno pane per i loro denti e in ciò sta per loro il bello della trasferta. Così, dice la Digos e riprendono le cronache, "sarebbero stati i russi, non i romanisti, a cercare l'ingaggio, con un paio di agguati ben organizzati. Uno sul Lungotevere, nel luogo di ritrovo abituale del tifo giallorosso; l'altro, fortunatamente sventato dalle forze dell'ordine, nel villaggio dedicato all'intrattenimento di famiglie e bambini. L'accoltellamento nei pressi di Ponte Duca d'Aosta, dunque, sarebbe la reazione di un romanista, probabilmente vistosi sopraffatto dalla furia dei russi, che più di un testimone dei fatti descrive, appunto, come cattivi, organizzati e armati di tutto punto, perfino le donne" [vedi]. Sarà vero? Mah, alle versioni 'ufficiali' è sempre bene non credere troppo. 

Calcio italiano in crisi? Primo turno di CL, due partite, due vittorie, sette gol segnati, uno (inutile) subito. Sei punti in classifica; le quattro spagnole, per dire, ne hanno messi insieme sette; le tedesche idem; le inglesi quattro (ahiahi, il pareggio interno del Chelsea ...). Partenza sprint. Anzi, riscaldamento sprint. Già. Purtroppo, il torneo deve ancora iniziare: quello della Roma ovviamente, perché le partite 'vere' sono quelle da giocare contro Bayern e City; quello della Juve inaspettatamente, perché la sconfitta dei Colchoneros al Pireo complica (e parecchio) il girone. La cartolina arriva dritta dritta dal Georgios Karaiskákis di Atene. Qui, martedì sera, i campioni di Spagna e vicecampioni d'Europa hanno lasciato le penne. Simeone era ancora nella gabbia - è sempre squalificato, vai a sapere; fra qualche mercoledì, i bianconeri andranno a Madrid. Sarà, praticamente, uno spareggio.

La Roma, dal canto suo, meriterebbe di stare in cronaca solo per ragionamenti sportivi. E' una bella squadra, opera con intelligenza sul mercato, ha un allenatore in gamba, produce gioco spettacolare e veloce. Ma - attenzione - l'esordio col Zeska è da prendere con le molle. Troppe voragini nel sistema difensivo dei russi. Troppo facili i gol. Arrigo, nel post-non-partita, ha subito e giustamente smorzato i toni entusiastici: niente pressing, niente raddoppi, niente velocità, il calcio dei russi non è quello che si gioca oggi in Europa, il calcio che si gioca oggi in Europa è quello del Bayern e del City, e vedremo come sapranno cavarsela i nostri prodi contro di essi. Garcia, dal canto suo e naturalmente, ha tutto l'interesse a lasciar credere che il Zeska non sia la squadra più debole del girone. A meno che lui non ritenga la Roma più debole del Zeska e delle altre due: si tratterebbe in tal caso di un girone a cinque ma nessuno - al momento - saprebbe dire quale sia la quinta squadra. Insomma: chiacchiere.

Stasera intanto si gioca per la coppa detta 'Europa League', quella che più si addice al valore complessivo del nostro football. Qui, con un po' di fortuna, potremo presentare, a febbraio, cinque/sei squadre al via dei sedicesimi di finale. Vedremo ...

Mans