19 agosto 2014

Chelsea Market

Cartoline di stagione: 2° turno 2014-15

Spalmato su quattro giorni, il secondo turno dei principali campionati europei ha visto cominciare anche la Premier. Tale e quale - quasi - a dove l'avevamo lasciata: con il City che vince grazie alla qualità dei suoi singoli; con l'Arsenal che fatica a chiudere le partite perché Wenger si ostina a lasciare in campo per un'ora un simpatico ragazzone, Sanogo, che di professione dovrebbe fare la punta ma che non segna nemmeno se accompagnato dai genitori; con il Liverpool che continua a tenere in altalena emotiva i suoi fans, e a risolvere solo grazie ai suoi giovani attaccanti pur orfani di Suarez; con lo United che comincia rendersi conto che Ferguson ha lasciato in eredità anche molti ronzini.

18 agosto 2014, Turf Moor, Burnley
Francesc Fàbregas Soler è tornato in cattedra in Inghilterra

Solo il Chelsea sembra diverso rispetto alla scorsa stagione: invece che inchiodare sullo 0:0 l'ennesima neopromossa, questa volta ha vinto e convinto. La cartolina arriva infatti dal Turf Moor, dove al Burnley è stato concesso solo il primo gol. Poi non c'è stata più storia per mezzora, e solo accademia nella ripresa. Lo scorso anno José Mourinho dichiarò più volte che la squadra non era all'altezza di vincere: e infatti non vinse nulla. Zeru tituli. Il mercato estivo è stato tra i migliori, se non il migliore, dei super club europei. Entrate per 96 milioni di euro (con la grande "stangata" ai quatarioti della Rive gauche: 49 solo per David Luiz) e uscite per 93. Saldo attivo di 3, al momento, con foglio di via anche per Demba Ba, Cole, Lampard ed Etoo, tra gli altri. Shopping alla boutique del Calderon: Courtois, Filipe Luis e Diego Costa. Rapidissima alzata di cornetta per chiamare Fabregas quando Wenger e Van Gaal titubavano. Telefonatina nostalgica anche al veterano ivoriano. Ora manca solo un centrale difensivo per pungolare i due titolari britannici e supplire ai loro acciacchi: i nomi in fumeria sono quelli di Benatia, Hummels, Miranda o Varane. Panchina al Turf Moor: Cech, Zouma, Filipe Luis, Mikel, Willian, Drogba e Torres. Forse solo Real e Bayern ne hanno di migliori quest'anno.

Al di là dei nomi è però il gioco che ha convinto. Finalmente non affidato solo alle corse palla al piede dei tanti piccoli trequartisti e alla finalizzazione di bolsi attaccanti, ma schemi più variati e affidati a un ispiratissimo Fabregas, arretrato accanto a Matic e dunque con enormi spazi davanti in cui lanciare i compagni, e a un Diego Costa che ha dimostrato subito di saper finalizzare come Torres non è più in grado di fare. Certo, il Burnley, come anche il Leicester sabato prossimo, costituisce un avversario morbido. Ma l'impressione destata è stata molto positiva. Probabile che José non esiti a parcheggiare di nuovo il bus a due piani in area quando tentato: è fatto così e ormai non ha più l'età per cambiare. Ma la direzione imboccata sembra quella giusta. Vedarèm.

Azor