2 maggio 2014

L'annus horribilis

Fettine di coppa: bilanci della stagione italiana 2013-14

La mancata qualificazione della Juventus alla finale torinese dell'Europa League rappresenta in certo qual modo il sigillo dell'annus horribilis del calcio italiano (e augurandosi che la spedizione in Brasile non bissi i disastri di quella sudafricana).

3 aprile 2014, Stade Gerland, Lyon
L'unico acuto europeo della grigia stagione juventina
I commenti dei tifosi in uscita dallo Juventus Stadium e quelli di Antonio Conte erano concordi su un paio di punti auto-assolutori: "abbiamo dominato noi, mentre il Benfica non ha mai tirato in porta", "l'arbitro è stato vergognoso nel consentire le perdite di tempo e l'ostruzionismo dei lusitani". A conferma che, purtroppo, nel nostro calcio, le "colpe" sono sempre esogene, e le "responsabilità" non sono contemplate. Segno di un radicato provincialismo al quale appartiene anche un altro luogo comune ripetuto come una litania: "la Serie A è il campionato più difficile e più tattico di tutti, anche i grandi squadroni europei soffrirebbero le trasferte in provincia". Una favoletta cui possono credere ormai solo coloro che non guardano le partite degli altri campionati e preferiscono ammorbarsi di interminabili moviole televisive e di polemiche ultrà sui media più vari. Certamente il calcio italiano è il più stressante in Europa, per la maleducazione e la violenza, verbale prima ancora che fisica, dilaganti.

Qui però vorrei richiamare l'attenzione su un possibile bilancio dell'annata europea delle nostre squadre. Preoccupante, perché fa seguito a stagioni recenti che già avevano disegnato una strada in discesa. Le sei società che hanno partecipato alle coppe hanno giocato complessivamente 56 partite, 34 in Europa League e 22 in Champions, vincendone meno della metà, solo 26, e perdendone 13.

Colpiscono un paio di dati, in particolare. Le 11 vittorie in trasferta sono state conseguite con avversarie di Ranking UEFA [vedi] inferiore: il Milan (11°) ha battuto il Celtic (62°); la Juventus (16°) ha battuto la Fiorentina (45°) e il Trabzonspor (74°); la Lazio (41°) il Legia Warszawa (124°); la Fiorentina (45°) il Dnipro (70°), l'Esbjerg (135°), il Grasshopper (168°) e il Pandurii (211°); l'Udinese (77°) il Široki Brijeg (292°). Non ci voleva molto, in sostanza. Solo le vittorie della Juventus (16°) sull'Olympique Lyonnais (12°) e del Napoli (31°) sull'Olympique de Marseille (24°) hanno rappresentato gli unici acuti significativi della stagione; utili soprattutto per il confronto con le squadre francesi.

Brutte sono state anche le sconfitte in casa subite contro società di ranking inferiore: la Lazio (41°) sconfitta dal Ludogorets (104°), la Fiorentina (45°) dal Grasshopper (168°), l'Udinese (77°) dallo Slovan Liberec (114°). Più ragionevoli appaiono solo quelle della Fiorentina (45°) con la Juventus (16°) e del Milan (11°) con l'Atlético Madrid (7°).

11 marzo 2014, Estadio "Vicente Calderon", Madrid
La peggiore sconfitta di una squadra italiana in questa stagione
Là dove il confronto è spietato è nelle sconfitte fuori casa. La Juventus (16°) ha perso con il Real Madrid (1°), con il Benfica (6°) e con il Galatasaray (36°); il Napoli (31°) ha perso con l'Arsenal (9°), con il Porto (10°) e con il Borussia Dortmund (15°); il Milan (11°) con il Barcellona (2°) e con l'Atlético Madrid (7°). Non c'è stato alcun acuto in trasferta, cioè, ma solo una strutturale conferma di inferiorità.

Anche i pareggi fuori casa sono significativi: hanno strappato uno 0:0 il Napoli con lo Swansea (88°), la Lazio con l'Apollon Limassol (185°), la Fiorentina con il Paços de Ferreira (116°); un 1:1 il Milan con l'Ajax (30°), la Juventus con il Copenaghen (50°) e l'Udinese con lo Slovan Liberec (114°); la Lazio addirittura due 3:3 con il Trabzonspor (74°) e il Ludogorets (104°). Solo la Fiorentina ha strappato un pari con un'avversaria di ranking superiore, la Juventus.

Per non dire infine dei pareggi in casa. Con avversari di ranking inferiore: 0:0 il Milan con l'Ajax e la Lazio con il Trabzonspor, 1:1 la Fiorentina con l'Esbjerg, addiritura 2:2 la Juventus col Galatasaray. Hanno "contenuto i danni", con avversarie di ranking superiore, il Milan (1:1) col Barcellona, la Juventus con il Real Madrid (2:2) e con il Benfica (0:0), e il Napoli con il Porto (2:2). Si noti come a questi quattro ultimi pareggi siano però corrisposte quattro sconfitte fuori casa.

Le uniche vittorie in casa contro avversarie di ranking superiore si devono al Napoli (31°) - che ha battuto nel suo bel girone di Champions l'Arsenal (9°), il Borussia Dortmund (15°) e il Marsiglia (24°) - e alla Juventus (16°), che ha battuto però solo il Lione (12°).

Ad un'analisi di dettaglio emerge, cioè, un quadro "agghiacciante" per dirla con Antonio Conte, impietoso, dello stato attuale del calcio italiano. Confermato dalle classifiche: solo il Milan agli ottavi di Champions, solo la Juventus alle semifinali di Europa League, col Napoli e la Fiorentina fuori agli ottavi di EL. E dal ranking: nessuna squadra italiana tra le prime 10, tre sole tra 11° e 16° posto. Tra le prime 10 figurano 4 spagnole, 3 inglesi, 2 portoghesi e una tedesca. A conferma del sorpasso in atto anche da parte del calcio portoghese, come ha dolorosamente confermato il doppio confronto tra Benfica e Juventus.

18 settembre 2013, Stadio San Paolo, Napoli
La stagione partenopea non ha mantenuto le attese generate dal debutto,ma è al Napoli
 di Rafa Benitez che si devono le migliori prestazioni europee di una compagine italiana  
Mitizzando il passato, vivendo al di sopra delle proprie possibilità, reputandosi migliori di quanto non fossero, snobbando l'Europa League, scaricando le responsabilità su "colpe" esogene (sfortuna, arbitri, crisi economica), dirigenti, allenatori, giocatori, tifosi e media italiani sono scivolati molto in basso senza rendersene conto. Molti anzi continuano a non vedere, per mero provincialismo.

E non è affatto detto che il nostro calcio abbia toccato il fondo. Basti ragionare su quali siano le prospettive per la prossima stagione. La migliore italiana del ranking, il Milan, probabilmente non disputerà le coppe; la seconda, l'Inter, perderà molte posizioni al momento del sorteggio perché non le varranno più i punti del 2009/10; la terza, la Juventus, non sarà in prima fascia nel sorteggio dei gironi di Champions (incrociando le dita potrebbe toccarle il Porto). Se supererà i play off di fine agosto in Champions il Napoli raggiungerà la Roma (55°) nella quarta fascia del sorteggio per i gironi. La quinta squadra italiana del ranking, la Lazio, potrebbe non disputare le coppe, mentre la sesta, la Fiorentina, avrà una posizione di sorteggio analoga a quella dello scorso anno. Se poi dovessero agguantare l'ultimo posto per l'Europa il Torino, il Verona o il Parma partirebbero da un ranking UEFA inesistente (al momento non vi figurano per la prolungata assenza dalle competizioni europee).

Il bilancio è inequivocabile. Sulle sue cause torneremo in un altro momento, per non farla troppo lunga qui. "Meglio chiudere e ingraziarsi Eupalla con sacrifici degni della sua natura divina. A terra siamo noi con le nostre vergogne", per dirla stavolta col Maestro.

Azor