16 dicembre 2013

Se nove gol vi sembran tanti ...

Cartoline di stagione: 18° turno 2013-14

14 novembre 2013, City of Manchester Stadium, Manchester
Arriva dal City of Manchester Stadium [card], e non poteva non essere così, la cartolina di questo turno stagionale dicembrino. Chi ha avuto la fortuna di guardarla ha assistito a una delle più belle partite della stagione: il City ha vinto meritatamente con largo margine su un Arsenal che ripropone anche in questa annata le fragilità di tenuta che aveva mostrato in quelle più recenti (e sulle quali avevamo già avanzato i nostri dubbi: vedi). Il risultato - 6:3 - è l'esito di una partita giocata dal primo all'ultimo minuto all'attacco da entrambe le compagini. Gianni Brera avrebbe inseguito con l'ombrello i difensori, perché è evidente che nove reti sono uno sproposito e in molte di esse è indubbio che hanno pesato errori grossolani nella fase difensiva e nei terminali davanti al portiere. Inadeguato, in particolare, si è rivelato lo spagnolo Nacho Monreal (sostituto forzato di Kieran Gibbs): sulla sua fascia i Citizens si sono infilati innumerevoli volte, scardinando l'assetto centrale della linea difensiva dei Gunners.

Reso omaggio al realismo paduo di Mastro Gioann, possono essere fatte anche un paio di considerazioni che attengono all'evoluzione delle idee di gioco e alla cultura calcistica del campionato britannico. La prima constata come nel calcio di vertice a livello internazionale stia prevalendo da qualche anno un orientamento a favore del calcio offensivo: "lo spettro del gol che si aggira per l'Europa", come lo ha chiamato Jonathan Wilson [leggi], ascrivendone a padre tutelare Marcelo Bielsa, col suo stile di gioco votato al possesso, "more passing, less tackling", e crescentemente diffuso in giro per il mondo (da Pochettino a Guardiola, da Rodgers a Montella, da Mancini a Pellegrini, agli stessi Prandelli o Benitez, per ricordare solo qualche santone). Stiamo attraversando una fase culturale che, pur senza esprimere estremismi ideologici, ritiene più virtuoso segnare un gol in più piuttosto che subirne uno in meno.

Per le tradizioni del calcio all'italiana è qualcosa, a un tempo, di riprovevole e di difficile acculturazione. Ben altro è il clima, come sappiamo, nella Terra Madre. Dopo le tragedie e le violenze degli anni 1980s, la Premier League si è affermata come il maggiore campionato planetario - quello che guardano tutti - non solo per la cultura ambientale (stadi, tifosi, merchandising etc.) ma anche per la piacevolezza di fondo del gioco espresso, con punte alte di spettacolarità, cui contribuiscono protagonisti provenienti da tutto il mondo, in quella vocazione sincretistica (apertura alla tradizione) di cui è magnificamente capace solo l'eredità imperiale britannica.

Azor