4 dicembre 2013

La Cattedrale alla periferia del villaggio

Cartoline di stagione: 16° turno 2013/2014

1° dicembre 2013, Estadio de San Mamés, Bilbao
I baldi 
Lehoiak hanno appena azzannato la preda amazzonica
La cartolina di questo turno pedatorio europeo giunge dall'Estadio de San Mamés di Bilbao [card]. Per due motivi, uno contingente (si constata la prima sconfitta stagionale del Barça in Liga) l'altro di lungo periodo (l'abbandono de La Catedral per uno stadio nuovo e anonimo).

Domenica sera la capolista ha perso meritatamente in terra basca di fronte a una squadra che del Loco Bielsa ancora conserva memoria nell'idea di un gioco giocato, con pressing alto, nell'organizzazione che le ha dato ora Ernesto Valverde. L'Athletic ha giocato bene le sue carte nonostante in rosa annoveri veramente un finto centravanti, l'improbabile Gaizka Toquero, un generoso quadrupede incapace di inquadrare la porta sia con le corna sia con i ferri da stiro. A risolvere il match ci hanno pensato i giovani gioielli di casa Ibai Gómez, Markel Susaeta, Andoni Iraola, Ander Iturraspe, e il "bambino" Iker Muniain, che seguiamo con simpatia dalla bella cavalcata in Europa League del 2012 [vedi]. Quanto ai catalani non c'è molto da aggiungere al già detto: la squadra non è più quella dei tempi gloriosi del Pep, attraversa un inevitabile ricambio generazionale tra i vecchi campioni e i nuovi che ancora devono dimostrare di esserlo, con le alee del mercato (l'infelice Song per tutti), ed è soprattutto discontinua, alternando momenti altissimi (ce lo siamo tutti dimenticati il secondo tempo del clasíco di appena un mese fa?) a fasi disordinate, soprattutto quando cala di ritmo. Aggiungiamo poi l'inevitabile flessione in corso di stagione e l'assenza di Messi e i conti tornano. Il tiki-taka, il Tata e Neymar li lasciamo agli argomenti della critica beota.

Invece, parliamo dello stadio. Se Rudi García pretendeva di aver rimesso la chiesa al centro del villaggio i baschi hanno spostato la Cattedrale dal centro della propria storia. Con un investimento da Spagna finanziariamente ed edilizialmente ruggente, da anni 2000s, l'Athletic Club ha deciso di distruggere il vecchio, suggestivo, unico, San Mamés, centenario teatro di tante battaglie (1913-2013 [vedi Panenka]), dove si venerava in tribuna centrale la statua del Pichichi (Rafael Moreno Aranzadi, capocannoniere eponimo della Liga [vedi]), per trasferirsi lì accanto in un nuovo, comodo, anonimo stadio. Sembra di essere a Leopoli o a Salisburgo ... Totale perdita di fascino e di tradizione. Lo chiamano calcio moderno, polifunzionale, vettore di fatturato. Nel secolo scorso gli stadi costituivano dei "luoghi unici" nella trama urbanistica delle vecchie città europee, dei santuari che vivevano solo il giorno della partita e dormivano immoti e monumentali negli altri giorni. Nel nuovo secolo gli stadi sono l'ennesimo non-luogo dei tanti che imbruttiscono e avviliscono il disordine urbanistico della nostra era, tra strade mercato, svincoli autostradali, sottopassi alluvionali, cementificazioni laviche, ipermercati e mega parcheggi. Anche i Paesi Baschi si sono omologati alla vulgata della modernità, nonostante la retorica rivendicazione della propria alterità.

Azor