24 settembre 2013

L’autunno del "tiki taka"

Cartoline di stagione: 6° week end 2013/2014

21 settembre 2013, Campo de Fútbol, Vallecas
I blaugrana festeggiano la grandinata sul rayo
La cartolina arriva questa volta dal Campo de Fútbol de Vallecas, quartiere periferico di Madrid [card]: uno stadiolo costruito quarant'anni fa nel tipico disordine urbanistico dell'epoca. Due tribunette coperte (poco), una curva con qualche spalto, un'altra sostituita da un muro che evita che il pallone finisca nelle case adiacenti. Campo spelacchiato, arredo un po' délabré, addirittura una fioriera rinsecchita nei pressi di una bandierina del calcio d'angolo. Insomma, un angolo fascinoso di vecchia Spagna. Nel cuore della Liga. Qui la sera del 21 settembre 2013 è stato annunciato l'autunno del tiki taka da una statistica inequivocabile: dopo 316 gare consecutive - una vita futbolistica - il Barcellona non ha avuto il dominio del possesso palla. I ronzini del Rayo Vallecano hanno raggiunto il 51% contro il 49% dei blaugrana: un rayo, perlappunto, che annuncia il vento che cambia. Segnali erano già arrivati in tal senso nelle ultime settimane: Piqué che parlava di "schiavitù" a uno stile di gioco, Messi che affermava che "si può vincere anche in contropiede". Dichiarazioni eretiche solo per gli ortodossi di un'idea di gioco che ha ormai compiuto il suo ciclo glorioso, raggiungendo il suo hapax tra il 2008 e il 2012.

La scelta di Gerardo Martino come nuovo allenatore da parte della dirigenza del Barça è stata meditata più di quanto non sia apparsa inusuale al momento dell'annuncio. Dalla sua il Tata ha la patente di allievo di Bielsa, e dunque appartiene culturalmente a una scuola che fa del gioco giocato, largo ma anche verticale, soprattutto intenso, il suo credo. Di suo ci mette una venatura pragmatica, corroborata dal bel mondiale sudafricano sulla panca del Paraguay. In sostanza, pochi fronzoli e poche dichiarazioni teoriche: a Barcellona ha solo detto che avrebbe cercato di restituire alla squadra quell'intensità che era andata smarrendosi nella stagione scorsa. E si è messo al lavoro per continuare a vincere, sdoganandosi dall'eredità del tiki-taka. Molti, soprattutto in Catalogna, sono sconcertati. Stiamo a vedere e diamogli fiducia. Una cosa è certa però: un’epoca, in certi momenti mirabolante, è ormai definitivamente alle nostre spalle.

Azor