12 settembre 2012

Problemi ed errori della Beneamata - Il mercato

Da tempo avevo in animo di fare qualche riflessione sulle vicende recenti della Beneamata, e ho atteso la conclusione dell'ennesima tornata del "mercato" per provare a individuare qualche linea interpretativa di quel che è successo dal maggio 2010. Comincerò, qui, dall'analisi del mercato. Poi dedicherò un altro messaggio all'analisi della conduzione tecnica. E infine proverò a fare una ricostruzione più ampia della storia recente e delle prospettive.

Dico subito che ritengo la gestione del post "Triplete" il peccato originario del declino successivo. Riflettiamo su un dato: l'Inter batté in finale di Champions il Bayern; nell'edizione successiva fu eliminata ai quarti dallo Schalke con due secche sconfitte; e nel 2012 è stata fatta fuori dal Marsiglia agli ottavi. Una traiettoria in discesa. Il Bayern, invece, è stato eliminato agli ottavi nel 2011 proprio dall'Inter (in una rocambolesca partita risolta dai guizzi individuali di  Etoo e Pandev, poi dati via ...), ma nella scorsa edizione si è nuovamente giocata la finale: non un declino, dunque, ma una riconferma ai vertici dopo due anni. Destini incrociati, sui quali occorre interrogarsi. Forse basta partire dalle formazioni messe in campo dal Bayern. Nel 2010 a Madrid: Butt, Van Buyten, Demichelis, Badstuber, Lahm, van Bommel, Schweinsteiger, Altintop, Robben, Olic, Müller (subentrati Klose e Gómez). Nel 2012 a Monaco: Neuer, Lahm, Boateng, Tymoshchuk, Contento, Schweinsteiger, Kroos, Robben, Ribéry, Müller, Gómez (subentrati Van Buyten e Olic). Dei titolari del 2010 ben cinque sono stati ceduti in due anni, e alcuni giovani promossi titolari. Osserviamo ora le formazioni dell'Inter. Nella finale 2010: Júlio César, Lúcio, Samuel, Maicon, Chivu, Cambiasso, Zanetti, Sneijder, Pandev, Eto'o, Milito (subentrati Stankovic, Muntari e - alla memoria - Materazzi). Nella seconda partita contro il Marsiglia nel 2012: Júlio César, Lúcio, Zanetti, Maicon, Samuel, Nagatomo, Sneijder, Stankovic, Poli, Forlán, Milito (subentrati Obi, Cambiasso e Pazzini). Dei titolari del Triplete mancavano solo Etoo e Pandev: gli altri, invece, c'erano ancora tutti, ma con due anni di anzianità in più. E' palese che non c'è stato rinnovamento, nei tempi e nei modi adeguati.

Dejan Stanković ed Esteban Matías Cambiasso Deleau.
Simboli di un passato glorioso e di un presente senza futuro
Probabilmente basterebbe fermarsi qui per capire perché l'Inter si è inabissata mentre il Bayern è sempre ai vertici, come conferma la grande partenza in campionato di quest'anno e la Supercoppa di Germania già portata in bacheca. Ma andiamo avanti. Lo svecchiamento della rosa dell'Inter è ancora molto parziale, nonostante quello che strombazzano i media. Basti osservare come attualmente la media d'età della rosa sia ancora l'ottava del campionato, dunque non tra le più giovani. Sono ancora sotto contratto, dei reduci dal Triplete, il 39enne Zanetti (scadenza nel 2013), il 34enne Samuel (2013, con opzione per un altro anno!), i 33enni Milito (2014) e Stankovic (2014), il 32enne Cambiasso (2014), il 31enne Chivu (2015) e il 28enne Sneijder (2015). Cui si devono aggiungere il 37enne Castellazzi e i 30enni Cassano e Palacio, sopraggiunti nel frattempo. La Roma che ha schiantato l'Inter a San Siro qualche sera fa ha una media d'età di 25,5 contro i 26,8 della Beneamata: questo spiega anche la differenza di corsa e di ritmo che si sono viste in campo.

Consideriamo ora le cinque sessioni di mercato dall'estate post Triplete [fonte]. In quella prima tornata furono venduti Balotelli (per 29,5 milioni), Quaresma (7,3), Khrin (2,7), i già prestati Burdisso (8) e Jimenez (3,7) e i giovani Filkor (1), Daminuta (1), Siligardi (0,8). A "rafforzare" lo squadrone arrivarono Biabiany (4,2), Coutinho (3,8), Castellazzi (0), e il giovane Livaja (0,18). La rosa collassò tra novembre e dicembre e la società fu costretta a mettere una toppa nella sessione di mercato di gennaio, acquistando Pazzini (18,5), Ranocchia (18,5), Nagatomo (2+4,5 l'anno dopo) e Kharja (0); e mandando via Biabiany (7, dunque con plusvalenza) e Mancini, e in prestito Santon e Muntari. Degli acquisti di quell'annata sono stati poi rivenduti Pazzini e Kharja. Al momento, solo Nagatomo e Ranocchia sono dei "quasi titolari"; Castellazzi ha giocato molto per gli acciacchi altrui, e Coutinho nemmeno adesso può dirsi un titolare.

Passiamo al 2011-2012. In estate furono ceduti Etoo (27) e Santon (5,65) e dati in prestito Pandev (1,5) e Mariga (1,5). A "rafforzare" la squadra arrivarono: Alvarez (11,9), Forlan (5), Jonathan (5), Viviano (4,1), Castaignos (1,5), più, in prestito, Zarate (2,7) e Poli (1). Il crollo verticale della squadra obbligò a un'ennesima campagna invernale di riparazione, con gli acquisti di Juan (3,8), e i prestiti di Palombo (1) e dell'acciaccato Guarin (1,5). In quella sessione furono ceduti Motta (11,5) e Viviano (8,5), e dati in prestito Coutinho, Jonathan, Mariga e Muntari. Degli acquisti dell'anno scorso sono stati poi ceduti Forlan e Castaignos, e non rinnovati i prestiti di Zarate, Poli e Palombo. Ma nessuno degli acquisti dello scorso anno, a parte Guarin, è un titolare.

Se osserviamo bene, dunque, in quattro sessioni di mercato i dirigenti sono riusciti ad assicurarsi solo un giocatore poi titolare (Guarin), due "quasi" (Ranocchia e Nagatomo), un sostituto (Castellazzi) e un giovane che non è ancora riuscito a imporsi (Coutinho). Un fallimento.

Le punte della Nazionale Mattia Destro e Mario Balotelli.
Simboli di un futuro non più nerazurro
E veniamo al mercato appena concluso. Sono arrivati Palacio (10,5), Pereira (10,5), Handanovic (6), Cassano (5); è stato completato l'acquisto di Guarin (con altri 11 milioni); e sono arrivati in prestito Silvestre (2), Gargano (1,25) e Mudingayi (0,75). Sono stati ceduti: Pazzini (12,5), Pandev definitivamente (7,5), Castaignos (6), Maicon (6), Faraoni (3); svincolati a tasso zero Muntari, Lucio, Forlan, Julio Cesar; non rinnovati i prestiti di Poli, Zarate, Palombo; e dati in prestito i giovani Bardi, Benedetti, Cristeig, Longo e Donati. La società comunica di essersi alleggerita di 40 milioni lordi di stipendi (che rimangono comunque 100 lordi, terzi solo a Milan e Juventus, rispettivamente assisi a 120 e 115), che compensano in parte il deficit di 11,5 milioni alla fine dei trasferimenti, e che vanno giustamente incontro al Fair Play finanziario voluto da Platini. Dalle prime uscite pare di capire che sarà titolare certo solo Handanovic. Buone chances avranno (forse) Palacio, Pereira e Gargano. Mentre faranno molta panchina Silvestre, Cassano e Mudingayi. Nemmeno questa sessione, cioè, promette bene a medio e lungo termine, tanto è vero che abbiamo già rivisto in campo quasi stabilmente - lasciando stare l'"anomalia" di Zanetti - i "tripletisti" Milito, Sneijder, Cambiasso e Samuel, tra un acciacco e l'altro, e siamo in gioiosa attesa di rivedere titolari anche Stankovic e Chivu.

E' ovvio che nel mercato si sbagli sempre qualcosa, ma una squadra si mantiene ai suoi livelli - nel nostro caso a quelli del Triplete o del Bayern - se ad ogni sessione di mercato si acquistano almeno uno o due titolari, non dei rincalzi. E' su questo punto che i dirigenti della società hanno gravemente mancato. In cinque sessioni, dall'estate 2010, i titolari certi portati in formazione sono solo due: Handanovic e Guarin. Altri giocatori sono solo dei "quasi" titolari (Ranocchia, Nagatomo, Pereira, Gargano e Palacio), dei quali possiamo solo sperare che almeno uno o due si affermino definitivamente. In più abbiamo gli spiccioli di classe di Cassano. Senza che - si noti - si sia affermato come titolare un giovane del vivaio: non ho citato finora le cessioni dei giovani Bonucci e Destro che, con Balotelli, sono forse gli errori di prospettiva maggiori della società in questi ultimi due anni (senza dimenticare la vicenda Santon).

In sostanza, già tra l'estate 2010 e l'inverno 2011 andavano acquistati perlomeno tre giocatori con qualità di titolari. Invece non arrivò nessuno adeguato al ruolo e, per di più, fu venduto Balotelli (per fare cassa, si disse, ma anche per il giudizio sciagurato di Mourinho, che continuò a fare Vangelo). Solo nel corso del 2012 sono arrivati finalmente due titolari certi: Handanovic e Guarin. Per concludere provvisoriamente: la gestione fallimentare del mercato spiega già molto, di per sé, del perché la squadra del Triplete ha vissuto un declino costante, invecchiando nel suo logoramento, senza la capacità di rigenerarla mantenendola ai suoi livelli.

Azor